Francesco Casella
Classe 1968. Soprannome PADDY (soprannome derivato dall’altrettanto pseudonimo PADELLA coniato alle medie dalla brigata Tonulli e Mulazzani).
Pesaresissimo, anche se “emigrato” a 7 anni a Torino. Tornato all’età di 12 anni, inserito subito nella scuola Lucio Accio con Mula , Chicco , Tira vengo subito chiamato a far parte del Cristo. Anche se era a 200 metri dalla mitica Via Battelli, luogo che mi ha tenuto a bada fino alla partenza piemontese, non avevo mai conosciuto questa splendida realtà.
Ma avevo subito un problema. Tutti giocavano a qualche sport. Calcio o basket. A questo punto mi invento la prima cazzata. Io vengo dalle giovanili della Grimaldi Torino Basket. Sono bastati 10 secondi per capire che che il palleggio già mi era difficile.
Poi incontro Tonucci. Sfegatato per il Torino. Io tifavo quella squadra, ma non in modo “competente” come lui. Seconda mia cazzata raccontata. Mi spaccio come quasi ultras. E’ bastata una domanda sulla formazione che già ero in crisi. A questo punto conosco gli altri. Cecco, Angelo, Lucio, Marini, Mera, ecc…. Faccio parte della Brigata Cristo Re. Con il Gruppo G.G.P. il gruppo si ritrova tutta la settimana a marciare (è il caso di dire) verso una meta più o meno definita.
Facciamo campeggi. Ma il gruppo incominciava a unirsi.E avevo un vantaggio: suonavo la chitarra e questo mi faceva conoscere meglio a tutti. A 16 anni il gruppo confluisce negli scout di Loreto. Molti di noi lasciano. Altri entrano. Ultimo campeggio. Passeggiata di 90 kilometri in 2 giorni con zaino in spalla. INDIMENTICABILE!!! Mi tornano ancora in mente le bestemmie cantate durante la camminata! O la cagarella che ci prese dopo che ci eravamo fatti fuori un albero di ciliegie!!!! Finita l’esperienza scoutistica, inizia la mia separazione con il gruppo che mi porta a non gustarmi pienamente quello che ho poi vissuto dai racconti della brigata. Mi iscrivo ad un corso di arbitri e in più ho una ragazza. Due elementi che mi facevano allontanare. Il primo mi faceva “operare” di domenica e spesso non potevo palesarla davanti a tanti “ultras”. L’altra, mi faceva sentire contento da una parte, ma capivo che dovevo fare una scelta (poi verificatasi sbagliata). Finito il liceo parto nuovamente per Torino per iscrivermi ad informatica. Capisco dopo 2 anni che non mi si addiceva. Cambio. Economia e Commercio ad Urbino. Lezione di una materia che non ricordo incontro il Mera. Da lì collaborazione e massimo divertimento fino alla laurea. Attraverso lui sapevo la vita del Cristo. E non nego una invidia spropositata! Inizio a lavorare. Biesse S.p.A. Chi incontro? Il Bomber Marini all’amministrativo. Serissimo. Sposato. Cazzo, come passa il tempo! Anni dopo mi ritrovo ad un tavolo con Scalone, Marini, il Mera a scazzare del più e del meno. E poi mi ritrovo a far parte del Gruppo Storico del Cristo. Mah! Scherzi della vita. Ma non vi nego che mi fa piacere. Anzi, orgoglio!
Classe 1968. Soprannome PADDY (soprannome derivato dall’altrettanto pseudonimo PADELLA coniato alle medie dalla brigata Tonulli e Mulazzani).
Pesaresissimo, anche se “emigrato” a 7 anni a Torino. Tornato all’età di 12 anni, inserito subito nella scuola Lucio Accio con Mula , Chicco , Tira vengo subito chiamato a far parte del Cristo. Anche se era a 200 metri dalla mitica Via Battelli, luogo che mi ha tenuto a bada fino alla partenza piemontese, non avevo mai conosciuto questa splendida realtà.
Ma avevo subito un problema. Tutti giocavano a qualche sport. Calcio o basket. A questo punto mi invento la prima cazzata. Io vengo dalle giovanili della Grimaldi Torino Basket. Sono bastati 10 secondi per capire che che il palleggio già mi era difficile.
Poi incontro Tonucci. Sfegatato per il Torino. Io tifavo quella squadra, ma non in modo “competente” come lui. Seconda mia cazzata raccontata. Mi spaccio come quasi ultras. E’ bastata una domanda sulla formazione che già ero in crisi. A questo punto conosco gli altri. Cecco, Angelo, Lucio, Marini, Mera, ecc…. Faccio parte della Brigata Cristo Re. Con il Gruppo G.G.P. il gruppo si ritrova tutta la settimana a marciare (è il caso di dire) verso una meta più o meno definita.
Facciamo campeggi. Ma il gruppo incominciava a unirsi.E avevo un vantaggio: suonavo la chitarra e questo mi faceva conoscere meglio a tutti. A 16 anni il gruppo confluisce negli scout di Loreto. Molti di noi lasciano. Altri entrano. Ultimo campeggio. Passeggiata di 90 kilometri in 2 giorni con zaino in spalla. INDIMENTICABILE!!! Mi tornano ancora in mente le bestemmie cantate durante la camminata! O la cagarella che ci prese dopo che ci eravamo fatti fuori un albero di ciliegie!!!! Finita l’esperienza scoutistica, inizia la mia separazione con il gruppo che mi porta a non gustarmi pienamente quello che ho poi vissuto dai racconti della brigata. Mi iscrivo ad un corso di arbitri e in più ho una ragazza. Due elementi che mi facevano allontanare. Il primo mi faceva “operare” di domenica e spesso non potevo palesarla davanti a tanti “ultras”. L’altra, mi faceva sentire contento da una parte, ma capivo che dovevo fare una scelta (poi verificatasi sbagliata). Finito il liceo parto nuovamente per Torino per iscrivermi ad informatica. Capisco dopo 2 anni che non mi si addiceva. Cambio. Economia e Commercio ad Urbino. Lezione di una materia che non ricordo incontro il Mera. Da lì collaborazione e massimo divertimento fino alla laurea. Attraverso lui sapevo la vita del Cristo. E non nego una invidia spropositata! Inizio a lavorare. Biesse S.p.A. Chi incontro? Il Bomber Marini all’amministrativo. Serissimo. Sposato. Cazzo, come passa il tempo! Anni dopo mi ritrovo ad un tavolo con Scalone, Marini, il Mera a scazzare del più e del meno. E poi mi ritrovo a far parte del Gruppo Storico del Cristo. Mah! Scherzi della vita. Ma non vi nego che mi fa piacere. Anzi, orgoglio!