Gianfranco Merati
Gianfranco (o "Mera") inizia ad orbitare al Cristo Re all'età di undici anni in seguito all'incontro con Maurizio Marini e Francesco Cecurulli presso la scuola media Galileo Galilei situata in Via Amendola. Famosi i raduni mattutini sulle scale del signor Lino (papà di Francesco Cecurulli che possedeva un negozio di generi alimentari), dove si copiavano in tutta fretta i compiti da presentare qualche minuto dopo alla temibilissima prof.ssa Nerucci della scuola sopra citata. Durante le prime frequentazioni della compagnia del Cristo Re, Gianfranco approfondisce la conoscenza di Francesco Cecurulli e Maurizio Marini e, nel frattempo, conosce alcuni degli altri componenti chiave del gruppo di allora: Alessandro Scala, Federico Tonucci, Luca Mulazzani, Francesco Casella, Giorgio Razzi, Angelo D'Auria, Matteo Giordano, Fabio Renzi, Piero Tirabassi e Giovanni Cecilioni.
Iniziano le scorribande di gruppo. Famosi sono i raids che tutti, con motorini più o meno truccati, si prestavano a fare. Impossibile dimenticare il Mulazzani con il Solex preso in prestito dalla zia che, per limitare la sofferenza causata dal vento freddo, si avvolse le mani in salviette di carta prese da Pinocchio (Bar di via Amendola che spesso si frequentava). In quegli anni gite e campeggi si susseguono con discreta frequenza. Di una certa rilevanza il campeggio a Monte Cucco durante il quale il giovanissimo Luca Mulazzani, nel giorno di visita dei genitori, quando quindi ci si ripuliva e lavava come non mai, scivolò sul suolo viscido vicino ai trocchi (vasche da dove gli animali si abbeverano) cadendo rovinosamente nel fango a faccia in giù.
All'eta' di 14 anni Gianfranco riceve una Vespa 50 bianca, che pensa subito di collaudare nel campetto di Cristo Re. Mentre i "Cicci" (componenti di Cristo Re appartenenti alle generazioni successive alla nostra) venivano obbligati a correre attorno al campetto con i lunghi pali di legno (usati per cotruire i treppiede nei nostri campi) sulle spalle. Gianfranco li seguiva ad andatura moderata con la Vespa scandendo con il ‘campanello' della Vespa il tempo esatto in cui i Cicci avrebero dovuto flettere le gambe e ritornare in piedi per riiniziare la corsa. In caso di errori, il buon Cecco avrebbe pensato alla giusta punizione che consisteva, tipicamente, in frustrate multiple (si tiene a precisare per eventuali lettori esterni, che si tratatva di un gioco del quale anche i Cicci erano complici).
Durante gli anni delle scuole superiori, molti eventi si susseguono nella vita di Gianfranco. Famosissime le feste estive – la più ricordata è forse il necroparty in cui gli invitati si cimentavano in tuffi acrobatici dalle finestre della casa nella piscina sottostante. Memorabile anche la festa in una casa privata in cui, soggetti non meglio presicsati, rinvenuta una collezione di dischi a 45 giri, si cimentarono in un ‘disco lancio' nel vero senso dell'espressione. Ma prima (e dopo) queste feste, ve ne furono molte altre. Assolutamente senza eguali fu quella a casa di tale Francesca, durante la quale mentre damigiane di vino si frantumavano al suolo e qualcuno ne leccava il vino contenuto dal pavimento, le preziosissime caramelle di vetro disseminate nel salotto venivano lanciate in svariate direzioni dagli ormai non più sobri parteciapanti. Nel frattempo il mitico Giovanni Cecilioni produceva sigaratte su misura a chiunque ne facesse richiesta. Qualcuno (per ragioni di privacy ne ometto il nome) poi pensò bene di entrare nel bagno dove alcune signorine si stavano risistemando il trucco per sedersi sul "trono reale" ad esplicare alcune funzioni fisiologiche.
E come dimenticare la festa "Superciuk" a casa di Puntone (Fabio Renzi) in cui dopo 12 minuti e mezzo dal suo inizio, il 98% dei partecipanti era già totalmente annebbiato dagli effetti del vino al metanolo che era stato acquistato ‘ad un prezzo imbattibile'. Lo Iak (Giorgio Razzi) decise, per ragioni ancora oggi sconosciute, di roteare una panca in legno massiccio per poi lasciarla libera di fluttuare nell'aria fino a schiantarsi nella schiena di Gianfranco che, piegato al suolo dolorante, pensò di essere stato storpiato a vita. Gaetano intanto giaceva semi-svenuto in un fosso rendendo il suo recupero piuttosto difficoltoso se non improbabile…
Impossibile dimenticare poi la gita a Forte dei Marmi. Il viaggio fu portato a termine con la mitica Uno Bianca di Alessandro Scala (targa PS 317600) e l'altrettanto mitico "squalo" a METANO di Piero Tirabassi. Queste e molte, molte altre storie costituiscono gli anni formativi (o deformanti?).
Gianfranco (o "Mera") inizia ad orbitare al Cristo Re all'età di undici anni in seguito all'incontro con Maurizio Marini e Francesco Cecurulli presso la scuola media Galileo Galilei situata in Via Amendola. Famosi i raduni mattutini sulle scale del signor Lino (papà di Francesco Cecurulli che possedeva un negozio di generi alimentari), dove si copiavano in tutta fretta i compiti da presentare qualche minuto dopo alla temibilissima prof.ssa Nerucci della scuola sopra citata. Durante le prime frequentazioni della compagnia del Cristo Re, Gianfranco approfondisce la conoscenza di Francesco Cecurulli e Maurizio Marini e, nel frattempo, conosce alcuni degli altri componenti chiave del gruppo di allora: Alessandro Scala, Federico Tonucci, Luca Mulazzani, Francesco Casella, Giorgio Razzi, Angelo D'Auria, Matteo Giordano, Fabio Renzi, Piero Tirabassi e Giovanni Cecilioni.
Iniziano le scorribande di gruppo. Famosi sono i raids che tutti, con motorini più o meno truccati, si prestavano a fare. Impossibile dimenticare il Mulazzani con il Solex preso in prestito dalla zia che, per limitare la sofferenza causata dal vento freddo, si avvolse le mani in salviette di carta prese da Pinocchio (Bar di via Amendola che spesso si frequentava). In quegli anni gite e campeggi si susseguono con discreta frequenza. Di una certa rilevanza il campeggio a Monte Cucco durante il quale il giovanissimo Luca Mulazzani, nel giorno di visita dei genitori, quando quindi ci si ripuliva e lavava come non mai, scivolò sul suolo viscido vicino ai trocchi (vasche da dove gli animali si abbeverano) cadendo rovinosamente nel fango a faccia in giù.
All'eta' di 14 anni Gianfranco riceve una Vespa 50 bianca, che pensa subito di collaudare nel campetto di Cristo Re. Mentre i "Cicci" (componenti di Cristo Re appartenenti alle generazioni successive alla nostra) venivano obbligati a correre attorno al campetto con i lunghi pali di legno (usati per cotruire i treppiede nei nostri campi) sulle spalle. Gianfranco li seguiva ad andatura moderata con la Vespa scandendo con il ‘campanello' della Vespa il tempo esatto in cui i Cicci avrebero dovuto flettere le gambe e ritornare in piedi per riiniziare la corsa. In caso di errori, il buon Cecco avrebbe pensato alla giusta punizione che consisteva, tipicamente, in frustrate multiple (si tiene a precisare per eventuali lettori esterni, che si tratatva di un gioco del quale anche i Cicci erano complici).
Durante gli anni delle scuole superiori, molti eventi si susseguono nella vita di Gianfranco. Famosissime le feste estive – la più ricordata è forse il necroparty in cui gli invitati si cimentavano in tuffi acrobatici dalle finestre della casa nella piscina sottostante. Memorabile anche la festa in una casa privata in cui, soggetti non meglio presicsati, rinvenuta una collezione di dischi a 45 giri, si cimentarono in un ‘disco lancio' nel vero senso dell'espressione. Ma prima (e dopo) queste feste, ve ne furono molte altre. Assolutamente senza eguali fu quella a casa di tale Francesca, durante la quale mentre damigiane di vino si frantumavano al suolo e qualcuno ne leccava il vino contenuto dal pavimento, le preziosissime caramelle di vetro disseminate nel salotto venivano lanciate in svariate direzioni dagli ormai non più sobri parteciapanti. Nel frattempo il mitico Giovanni Cecilioni produceva sigaratte su misura a chiunque ne facesse richiesta. Qualcuno (per ragioni di privacy ne ometto il nome) poi pensò bene di entrare nel bagno dove alcune signorine si stavano risistemando il trucco per sedersi sul "trono reale" ad esplicare alcune funzioni fisiologiche.
E come dimenticare la festa "Superciuk" a casa di Puntone (Fabio Renzi) in cui dopo 12 minuti e mezzo dal suo inizio, il 98% dei partecipanti era già totalmente annebbiato dagli effetti del vino al metanolo che era stato acquistato ‘ad un prezzo imbattibile'. Lo Iak (Giorgio Razzi) decise, per ragioni ancora oggi sconosciute, di roteare una panca in legno massiccio per poi lasciarla libera di fluttuare nell'aria fino a schiantarsi nella schiena di Gianfranco che, piegato al suolo dolorante, pensò di essere stato storpiato a vita. Gaetano intanto giaceva semi-svenuto in un fosso rendendo il suo recupero piuttosto difficoltoso se non improbabile…
Impossibile dimenticare poi la gita a Forte dei Marmi. Il viaggio fu portato a termine con la mitica Uno Bianca di Alessandro Scala (targa PS 317600) e l'altrettanto mitico "squalo" a METANO di Piero Tirabassi. Queste e molte, molte altre storie costituiscono gli anni formativi (o deformanti?).